
Artista: Jeff Cascaro
Titolo: “Roots”
Tratto da: The Other Man
Etichetta: Herzog Records
“Scelto da Mario Biondi per aprire il recente album di duetti “Due” con la cover di Irvin Berlin “Blue Skies”, il tedesco Jeff Cascaro è divenuto negli anni un punto di riferimento quando si parla di musica black cantata da una voce bianca. Da poco superata la soglia dei quaranta, il teutonico Singer arriva al terzo album in studio chiamato “The Other Man”, un ritorno alle origini della sua carriera, con lo scopo di ritrovare la vera essenza del Soul. Registrato ancora una volta con l’aiuto del producer Christian von Kaphengst, questo album suona più acustico e minimale dei precedenti, una perfetta connessione tra le calde vibrazioni dei Fender Rhodes e del Hammond, i riff funky della chitarra, l’avvolgente groove della sezione ritmica e la splendida esuberanza dei fiati, tra cui tromba e trombone sono suonati dallo stesso Jeff. Omaggiando maestri quali Marvin Gaye, Al Green, Ray Charles e Charles Mingus, con “The Other Man” Cascaro è pronto per il grande salto, una piccola stella destinata a brillare a lungo.
www.jeffcascaro.de
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Artista: Shearwater
Titolo: “You As You Were”
Tratto da: Animal Joy
Etichetta: SUB POP
Trascinati dall’ambizione e dal talento del frontman fondatore Jonathan Meiburg, già negli Okkervil River di Will Sheff, gli Shearwater tornano con il settimo album in studio chiamato “Animal Joy”, per la prima volta targato SUB POP Records. Registrato in Austin da Danny Reisch (Okkervil River, Spoon) e mixato da Peter Katis (The National, Interpol, Jonsi, Frightened Rabbit), questo album ripercorre i solchi lasciati dalla trilogia “Island Arc” (Palo Santo, Rook e The Golden Archipelago) edita da Matador, arricchendo il proprio suono con una rinnovata capacità compositiva e con tematiche che aprono ad un orizzonte intimo e toccante, creando un’atmosfera intensamente personale che colpisce e rapisce chi ascolta. Sicuramente il disco della consacrazione, se ancora ce ne fosse bisogno……
http://shearwatermusic.com/
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Artista: Lewis Floyd Henry
Titolo: “Sacred Gardens”
Tratto da: One Man & His 30W Pram
Etichetta: Adjust Records
Già da un po’ di tempo rumors d’Oltremanica accompagnano l’eccentrica ed elegante figura di Lewis Floyd Henry, one-man-band inglese nonché artista a 360 gradi, che nell’era dei social network e delle vetrine on-line, ha scelto un modo più sanguigno e spontaneo per farsi notare, la strada. Come i leggendari bluesman sulle rive del Mississippi, armato di un carrettino con amplificatore, chitarra e batteria, Henry ha consumato le vie di Londra, suonando e intrattenendo flotte di pubblico con il suo magnetico talento. Il Guardian e Mojo non hanno risparmiato lodi ed entusiasmo per “One Man & His 30w Pram”, ironico titolo del debutto ufficiale di Lewis Flody Herny prodotto da Ferg Peterkin (Graham Coxon, Depeche Mode, Foals, The Horrors), capace di fondere le molteplici influenze assimilate dai genitori, amanti della Motown, di Jimi Hendrix e dei suoni Giamaicani, in uno stile unico a metà strada tra il country-blues e il folk psichedelico.
www.lewisfloydhenry.com
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Artista: HUNX
Titolo: “Always Forever”
Tratto da: Hairdress Blues
Etichetta: Hardly Art
Conosciuto per le sue esibizioni eccentriche e colorate, il giovane californiano Seth Bogart, i arte HUNX, si spoglia dei suoi PUNX e presenta “Hairdresser Blues”, primo disco solista dove lui stesso suona tutti gli strumenti, eccetto la batteria affidata a Daniel Pitout dei Nu Sensae. Scritto quasi interamente durante notti insonni di un periodo molto grigio e tormentato, l’album trasuda di un malessere interiore che logora, ma che ha anche il potere di affascinare e sedurre ascolto dopo ascolto, mantenendo le sonorità fresche ed immediate, cardine del lavoro precedente. “Hairdresser Blues” è stato registrato New York da Ivan Julian, membro dei Richard Hell e The Voidoids.
http://hardlyart.com/hunx.html
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Artista: MEMORYHOUSE
Titolo: “The Kids Were Wrong”
Tratto da: The Slideshow Effect
Etichetta: SUB POP
Cresciuti nella piccola ma fertile comunità di Guelph in Ontario, conosciuta anche come per il suo Hillside Festival che ha visto i natali di band come Broken Social Scene e Arcade Fire, Evan Abeele, compositore e polistrumentista, e Denise Nouvion, fotografa , in arte MEMORYHOUSE, arrivano al primo album in studio chiamato “The Slideshow Effect”, seguito dell’EP “The Years” che tanto aveva fatto parlare di loro durante il 2011. Prendendo il nome in prestito da un disco dell’artista tedesco neo-classico Max Richter, i Due sviluppano le sonorità dream-pop già presenti nel lavoro precedente e arricchiscono la soffice ed eterea voce di Denise, con nuove trame, quanto mai gelide e d’avanguardia, tessute da Evan, creando algidi paesaggi con squarci di abbagliante bellezza.
http://www.memoryhou.se/
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Artista: NoMoreSpeech
Titolo: “Think or Feel”
Tratto da: NoMoreSpeech
Etichetta: Alterhead Production
“NoMoreSpeech”, in 11 brani, è l’album di debutto dell’omonima band milanese. La cantante, Alteria, nota speaker di Rocknrollradio.it, conduce anche programmi musicali su Rock TV e RAI5. Ha inoltre preso parte all’importante progetto per l’Africa “Rezophonic”, che l’ha vista in duetto con L’Aura. Dal 2007 il gruppo ha all’attivo più di 50 live show all’anno. I NoMoreSpeech riescono a vincere L’Heineken Jammin’ Festival Contest nel 2010, suonando così come opener degli Aerosmith. Il crossover rock dei NoMoreSpeech è ricco di suggestivi effetti sonori, intriso di riflessioni sulla vita.
www.nomorespeech.com/
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