MULATU ASTATKE, padre indiscusso dell’Ethio-Jazz,
torna con il nuovo album 'Sketches of Ethiopia' e lo presenta in
anteprima al Roma Jazz Festival giovedì 24 ottobre all’Auditorium Parco
della Musica di Roma.
Giovedì 24 ottobre 2013 - Auditorium Parco della Musica - Roma
Roma Jazz festival - Speech
SALA SINOPOLI ore 21.00
Mulatu
Astatke, vibrafono, Wurlitzer, Percussioni; Byron Wallen, tromba; James
Arben, sax; Danny Keane, cello; Alexander Hawkins, piano; Neil Charles,
contrabbasso; Tom Skinner, batteria; Richard Olatunde Baker,
percussioni.
Introduce Gaia Riposati con letture dal libro "Regina di fiori e di perle“ di Gabriella Ghermandi.
Presentazione live:
Edito su Jazz Village e distribuito in Italia da Ducale Music, questo nuovo lavoro raccoglie composizioni
originali e arrangiamenti di brani tradizionali in cui Mulatu
sintetizza al meglio la sua formazione di percussionista, gli studi di
composizione, le influenze lat inoamericane e la collaborazione con numerose leggende del jazz, tra cui Duke Ellington. Sulla base ritmica di un groove
assolutamente moderno l'intuito di Mulatu innesta antiche melodie,
riflessi di musica colta occidentale, ritmi latini e afro-funk e, per la
prima volta, arricchisce ulteriormente le partiture con l'uso della
voce: quella ardente di Tesfaye e quella della nuova musa del Mali Fatoumata Diawara.
Creatore a cavallo degli anni ’60/70 di un movimento musicale che verrà definito "Ethio-Jazz", il compositore, musicista e direttore d'orchestra etiope è anche il primo musicista africano a diplomarsi al Berklee College of Music.
Vede rinnovarsi il suo status di artista di “culto” a partire dal 2005 quando il regista Jim Jarmusch lo vuole per la colonna sonora del film "Broken Flowers" (che contiene ben 7 sue composizioni) a cui fa
subito seguito l’interesse dell’etichetta francese Buda Musique che
ristampa un’intera serie dedicata a Mulatu e all’Ethio-Jazz.
La sua musica ha influenzato moltissimi artisti contemporanei e travalica qualsiasi genere musicale. Nas, Kanye West, Madlib alcuni degli artisti che hanno campionato la sua musica mentre in Italia ha suonato in "Amen", quarto album dei Baustelle, tanto per avere conferme della sua curiosità.
Nel
2009 la Strut Records riesce a riportarlo di nuovo e finalmente in
studio di registrazione (dopo oltre 20 anni) affiancandogli il
collettivo londinese degli Heliocentrics. Un'accoppiata
esplosiva. Ne nasce un album magico: “Inspiration Information”, accolto
in maniera entusiastica anche in Italia insieme alle prtime apparizioni
dal vivo. Sempre per la Strut Records ha fatto seguito la splendida
raccolta antologica “New York – Addis – London” e ancora di nuovo in
studio per l’album “Mulatu Steps Ahead” del 2010.
Da
allora un’intensa attività concertistica lo porta ad esibirsi in tutto
il mondo e ogni concerto si trasforma in una irresistibile festa.
Leader, arrangiatore, vibrafonista, Mulatu Astatke dal 2010 suona
stabilmente con la Step Ahead Band che ha base a Londra ed è formata da
alcuni dei migliori musicisti inglesi in circolazione come il
trombettista Byron Wallen, il batterista Tom Skinner, il bassista John
Edwards e il sassofonista James Arben.
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